- Punto di partenza: Località Pravieux (Pont Valsavarenche, AO)
- Punto di arrivo: Località Pravieux (Pont Valsavarenche, AO)
- Lunghezza: 20 km
- Quota minima: 1834 mt slm
- Quota massima: 2735 mt slm
- Dislivello a salire: 1300 mt
- Dislivello a scendere: 1300 mt
- Segnavia sentiero: 5
- Difficoltà: E
- Note:
Situato ai piedi della parete nordovest del Gran Paradiso, nel cuore dell’omonimo Parco Nazionale, Il rifugio Federico Chabod è aperto in primavera per lo sci d’alpinismo (fino a metà maggio) e da metà giugno fino a metà settembre per le ascensioni classiche e per l’escursionismo.
Confortevole e ben strutturato, offre servizio d’alberghetto e dispone di 85 posti con servizi e docce nella stagione estiva. Base di partenza per la normale del Gran Paradiso, gode di una spettacolare vista su tutto il massiccio ed è posto tappa dell’alta via n. 4.
E’ collegato al rifugio Vittorio Emanuele tramite una piacevole balconata dalla quale è possibile ammirare tutta la Valsavarenche.E’ raggiungibile in due ore e mezza di marcia dal fondovalle con una comoda mulattiera reale che si snoda dapprima attraverso un bosco di larici e termina su ampi pendii fioriti con frequenti avvistamenti di animali. Nelle vicinanze del rifugio è attrezzata una piccola palestra di roccia.
Accesso
Arrivando dall’autostrada A5 Torino Morgex uscire ad Aosta Ovest seguire indicazioni per Saint- Pierre e girando a sinistra proseguire sulla Statale N° 26, oltrepassando il paese di Villeneuve su un rettilineo deviazione a destra per Valsavarenche SR n° 23.
Dopo aver transitato per il centro di Introd e proseguito per alcuni tornanti deviazione a sinistra per la Valsavarenche che si percorre sino al km 23,950 località Pravieux a 1834 mt, circa 2 km prima di arrivare a Pont Valsavarenche, dove viene segnalato con un pannello di legno il parcheggio per la partenza del sentiero del rifugio Chabod.
Descrizione percorso
Dopo aver lasciato l’auto ci incamminiamo attraversando il ponte sul torrente Savara e seguiamo il sentiero segnato con segnavia n° 5. Dopo un breve tratto quasi pianeggiante, il comodo e molto evidente sentiero prosegue a sinistra risalendo un ripido bosco di larici con brevi svolte. Raggiungiamo così l’Alpe Lavassey a 2.190 metri, una piccola radura erbosa con alcune vecchie costruzioni. Qui il sentiero si divide a sinistra con segnavia n° 5A e a destra con segnavia n° 5. Proseguiamo con il n° 5, quindi a destra, e riprendiamo la salita nel bosco che pian piano si dirada. Le ampie svolte, che in questo tratto del percorso compie il sentiero, risalgono il pendio racchiuso a sinistra dalle rocce della Costa Savolère e a destra dall’acqua del torrente Savolère. Percorriamo poi un breve tratto in una valletta abbastanza pianeggiante, costeggiando il torrente sul lato sinistro; vediamo a destra un ponticello e, da questo punto, in alto a sinistra è possibile vedere l’estremità superiore delle 3 aste portabandiera del rifugio. Al termine della valletta svoltiamo a sinistra e percorriamo l’ultimo tratto di sentiero che arriva allo spiazzo antistante il Rifugio Chabod.
L’escursione proseguirà fino al Rifugio Vittorio Emanuele II percorrendo un tratto fra pietraie e prati di circa ore 2,30 e aggiungendo 400mt di dislivello. Da qui ancora ore 1,30 di ripida discesa per raggiungere la località Pont. La strada asfaltata (circa 2km) ci riporterà al parcheggio dove abbiamo lasciato le nostre auto.
(relazione di Nadia Zaccaron)
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